Il libro tratta della salute mentale ma non soltanto delle malattie. Considera la famiglia, il contesto sociale, l’evolversi della personalità dai primissimi rapporti, secondo le fondamentali linee di sviluppo della persona umana. Affronta anche – e qui sta l’originalità del testo – la prospettiva antropologica con cui considerare l’essere umano e i suoi disturbi psichici. Come si può fare scienza dell’uomo, come si possono trattare le sue patologie se non si possiede un punto di riferimento antropologico?Non solo malattie dunque. Troppo spesso al giorno d’oggi medici, operatori della salute a vario titolo, assistenti sociali, sacerdoti, psicologi, educatori e insegnanti, ai quali questo volume viene dedicato, di fronte ad un disagio psichico, soprattutto se configurato da un preciso quadro clinico, finiscono per valorizzare a tal punto la diagnosi da non prendere più in considerazione tutta la persona e quello che in essa non è coinvolta dalla malattia.